UMBRIA – Il coronavirus circolava a Torino, Milano e Bologna molto prima che esplodesse il caso a fine febbraio, addirittura a dicembre. Lo riporta il quotidiano Repubblica che cita una ricerca di questi giorni secondo la quale parecchi casi di polmonite interstiziale, con caratteristiche compatibili, a posteriori, con la sintomatologia del Covid-19 erano stati riscontrati negli ospedali torinesi, milanesi e bolognesi. I campioni prelevati nei depuratori di centri urbani del nord Italia, sono stati utilizzati come ‘spia’ della circolazione del virus nella popolazione.
La prova, riporta Repubblica, adesso si trova in uno studio diffuso oggi dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con Smat, l’azienda torinese delle acque e con le altre aziende analoghe delle altre grandi città italiane: un’indagine condotta, fra gli altri, da Luca Lucentini, direttore del Reparto di qualità dell’acqua e salute dell’Iss, che documenta come nelle acque di scarico dell’area metropolitana siano state riscontrate tracce, poi ricondotte al Covid-19, in 14 dei 40 campioni raccolti da dicembre a febbraio in molte città italiane, fra le quali Torino, Milano, Bologna.
Questo il dato scientifico. Ma le polmoniti non sono state un’esclusiva dei tre grandi centri del nord Italia, poichè numerosi casi si sono registrati anche in altre parti del paese, compresa l’Umbria. Nessuno, in quelle occasioni, poteva associarle alla covid-19, poiché ilo virus non si conosceva. Ma le domande e gli interrogativi sono ormai inevitabili e sicuramente non riguardano soltanto la nostra regione. Uno tra i più importanti è se sia plausibile o meno che il virus sia circolato a dicembre anche in altre zone d’Italia, poiché la mobilità era assolutamente ordinaria, non esistevano restrizioni e quindi qualsiasi persona infetta e magari asintomatica avrebbe potuto portare il virus fuori dalle tre città dove è stato appurato che il coronavirus esisteva da dicembre.
C’era già anche in Umbria? L’influenza stagionale con sintomi molto più forti e lunghi rispetto al passato poteva essere confusa con il nuovo coronavirus? La covid era presente in Umbria prima di febbraio? E se sì, quanto era potente il virus, quanti ricoveri o decessi avrebbe provocato? E’ possibile pensare che il virus sia esploso di colpo a fine febbraio? Sono tutti interrogativi non speciosi o privi di significato e importanza perchè le risposte aiuterebbero a capire meglio la portata della nuova malattia.