Ven, 1 Dicembre 2023
Ven, 1 Dicembre 2023

Covid, scuole chiuse, i sindaci non ci stanno: “Tesei riveda questa decisione”

NARNI – La decisione di chiudere le scuole scontenta molti sindaci. L’ordinanza della Tesei, che ieri pomeriggio ha parlato per l’Umbria di arancione rinforzato, non convince quei comuni dove il contagio, anche quello nelle scuole, attualmente è basso o nullo. Per questo da ieri, appena dopo la pubblicazione della decisione regionale, è scattata una protesta che, partita dai social, si è trasformata in una lettera ufficiale che verrà inviata alla Regione. L’iniziativa è partita dal sindaco di Narni, Francesco De Rebotti che ha predisposto una lettera da sottoporre ai sindaci ed eventualmente da condividere.

“La manderemo alla Tesei chiedendo di rivedere questa decisione”, preannuncia De Rebotti che poi spiega: “Non si possono accettare in silenzio le scelte sbagliate della Regione che non prendono in considerazione lo sforzo che si sta facendo per rispettare tutti i protocolli sanitari per permettere ai nostri giovani di andare a scuola in sicurezza. Perché – chiede De Rebotti – si chiudono di nuovo tutte le scuole tranne alcuni casi, come da noi, le materne, e in tutto il territorio regionale senza distinzioni? Perché – insiste – non si premia lo sforzo di famiglie ed operatori della scuola nel rispettare le procedure di sicurezza che, a Narni ad esempio, hanno permesso da sempre di limitare i contagi nelle scuole e sono mesi che non avvengono?

Non è più possibile sempre e comunque utilizzare la scelta più comoda, conveniente e che tutela solo chi amministra e non chi opera e frequenta la scuola”, sostiene il sindaco. “Si chiede – dice sempre il primo cittadino narnese – quello che è stato sempre chiesto e cioè misure là dove servono, coerenti con le situazioni dei territori senza mettere sempre e solo la scuola al centro delle preoccupazioni dei cittadini.

Da tempo – conclude – sappiamo che la diffusione del virus è di natura pressoché esclusivamente familiare e non è la comunità o società che deve difendersi dalla scuola ma la scuola dalla comunità e dalla società”. All’appello hanno già aderito Arrone, Avigliano Umbro, Montecchio, San Venanzo e Baschi ma si attendono le risposte di altri comuni.

L’appello alla Tesei – “Sig.ra Presidente Tesei, abbiamo appreso, leggendo l’Ordinanza emessa nella giornata di ieri, venerdì 12 marzo, della scelta di portare in DAD le scuole di ogni ordine e grado in tutto il territorio regionale. Una scelta, dal mio punto di vista, che non tiene conto della differenziata realtà epidemiologica presente nei territori e di fatto incongruente con tutti gli sforzi fatti dagli operatori scolastici, dai genitori e dagli studenti, dai comuni e, non ultima, dalla stessa Regione, nell’aver costruito insieme un rigoroso rispetto dei protocolli sanitari e di sicurezza. Uno sforzo corale, che grazie alla tempestività della USL Umbria 2, dei medici di medicina generale, ha consentito un tracciamento capillare e un intervento di contenimento dei contagi nelle scuole.

Rintracciabili nella gestione del tempo della didattica, del servizio mensa, dei trasporti, della gratuita disponibilità da parte dei comuni di screening agli studenti ed agli operatori della scuola. Uno sforzo che pone la scuola fra gli ambiti più sicuri, affidabili ed efficienti sotto il punto di vista sanitario. In una regione, la nostra, tra l’altro individuata nell’ultima previsione tra le regioni “arancioni” e non “rosse”, situazione per la quale non è prevista una chiusura generalizzata delle scuole.

Crediamo che non ci possiamo permettere, in coerenza con gli sforzi e gli investimenti comuni che abbiamo fatto e stiamo facendo per garantire la sicurezza dei nostri studenti e di tutti gli operatori della scuola, una chiusura generalizzata e non differenziata. Avete adottato un principio scientifico per decidere se mantenere aperte le scuole materne, dell’infanzia.

Chiediamo di applicare lo stesso identico principio agli altri ordini di scuola e consentire, laddove questo indice sia coerente e rispettato, di permettere lo svolgersi dell’attività scolastica in sicurezza come è sempre e sempre di più avvenuto nel corso del tempo.

Le chiediamo quindi di rivedere i termini dell’Ordinanza e permettere, nei territori come quello di Narni ed in coerenza con un elemento tangibile di misurazione dell’indice di diffusione del contagio, il mantenimento da lunedì 15 marzo della normale attività didattica delle scuole.

Gentile Presidente, nel recentissimo passato la Regione ha operato nel differenziare, anche territorialmente, le misure adottate. Non va abbandonata questa strada in particolare per l’ambito scuola. Non possiamo permettere che sia la società a difendersi dal rischio scuola, da sempre indicato come uno dei fattori di pericolo più alti, e non viceversa”.

Web TV

Think Thank

Filo diretto

Ti potrebbe interessare...