NARNI – Un solo positivo in più a Narni nelle ultime 24 ore ma rimangono ancora tre i ricoverati per covid. Il bollettino reso noto dal sindaco De Rebotti su dati Asl parla di 38 casi ufficializzati, la cui stragrande maggioranza (32) sono riconducibili a focolai famigliari, termine forse un po’ troppo generico, poiché fotografa il veicolo di diffusione ma non l’origine del contagio. A un anno ormai dallo scoppio della pandemia non si sa ufficialmente quali siano le fonti o i luoghi di maggior contagio, se non quelli presunti e senza dati scientifici, riconducibili ai famigerati assembramenti di giovani.
Un dato certo arriva dalle scuole. In Umbria, per esempio, ci sono 169 classi in quarantena, quasi un record, ma non si sa se e da dove vengano i contagi. Dagli autobus? da singoli soggetti che poi lo trasportano nelle aule? Nessuno lo sa, o quanto meno nessuno è in grado di dirlo ufficialmente.
Per quanto riguarda l’Umbria, anche ieri purtroppo si sono sfiorati i 300 nuovi casi con il bollettino fissato a 294, 167 i guariti (preferiamo definirli così, piuttosto che guarigioni, termine che pare più un miracolo per grazia ricevuta che un risultato clinico). Scende di uno il numero dei ricoverati in terapia intensiva, ma anche qui non si sa se per miglioramento delle condizioni di salute o per decesso (cosa più plausibile). Aumentano di 14 i ricoveri che salgono a 415, mentre 781 sono i morti, di covid o con covid ormai è diventata una domanda inutile. l’Umbria è una delle sole 4 regioni rimaste arancioni (la quinta è una provincia autonoma). Sarebbe da capire se sia una misura eccessiva questa o troppo permissiva quella di rendere gialle tutte le altre.