NARNI – Due giorni dopo l’incidente alla GoSource il fatto desta ancora discussioni e catalizza il dibattito di fine anno tra le forze poltiche scatenando anche una forte reazione da parte dei cittadini. Finora, a parte quelle del sindaco, non sono arrivate altre dichiarazioni ufficiali, né dall’azienda, né dalle autorità sanitarie e ne’ da quelle preposte al controllo ambientale. Silenzio anche da parte dei sindacati. Insomma, se da un lato, senza dubbio, c’è chi strumentalizza l’incidente, dall’altro bisogna dire che una mancanza di informazione come sta avvenendo è piuttosto singolare.
Solo Francesco De Rebotti ha parlato di incidente ma tanti cittadini e le forze politiche ritengono che questo, pur se importante, non basti a tranquillizzare. Tanto più che proprio il sindaco nel suo post su un social ha parlato di circostanze atmosferiche favorevoli che grazie ai venti hanno disperso il denso fumo nero sprigionatosi dalla ciminiera di 135 metri che campeggia davanti al centro storico. Ma se quei venti non ci fossero stati cosa sarebbe successo? È una domanda, del tutto lecita, che sta circolando insistentemente in città.
Dopo le dichiarazioni dei Cinquestelle di ieri, intanto, arrivano anche quelle di Tutti per Narni che pone una serie di questioni: “Quali e che tipo d’investimenti sono stati fatti per l’abbattimento dei fumi di lavorazione? Possibile che dal 1982 data d’inaugurazione della ciminiera non siano stati progettati e ideati altri tipi di filtraggio dei fumi? Che cosa ha determinato l’ultimo incidente? Con quale periodicità è fatta la manutenzione dei filtri?”.
Queste le domande del gruppo consiliare che poi aggiunge nella nota: “Per quanto ci riguarda è ormai assodato che da parte dell’azienda, ci dovrebbero essere, in un orizzonte temporale non troppo a lungo raggio, impegni precisi, che la vedano protagonista, nella ricerca di soluzioni tecnologiche che siano all’avanguardia sul fronte ambientale, garantendo nel frattempo la continuità produttiva. Ringraziamo il sindaco per il suo intervento immediato, ma non possono bastarci delle generiche rassicurazione sulla probabile non nocività dei fumi, ma soprattutto non possiamo lasciare la salute dei cittadini in mano alla direzione dei venti, questa volta favorevoli”.