NARNI – Il partito Socialista annuncia l’adesione al comitato cittadino per la difesa dell’ospedale di Via Cappuccini. Ecco nel comunicato le ragioni della sceòlta: ”
“Il dott. Maurizio Bazzucchi ed il capogruppo del M5S, Luca Tramini, hanno lanciato l’iniziativa di costituire un
comitato cittadino a difesa del nostro ospedale. Da anni siamo impegnati nel condurre una battaglia per scongiurare quello che, giorno dopo giorno,
sta lentamente accadendo.
Lo svuotamento quotidiano del nostro ospedale, l’emorragia continua di personale e quella di servizi
e prestazioni erogate è continua e rischia di portare alla morte della struttura.
Le decisioni prese dalla Regione dell’Umbria e dalla USL Umbria 2 durante la pandemia rischiano
hanno assestato un ulteriore grave colpo.
In questo periodo ci siamo opposti alla chiusura del servizio di Primo Soccorso e finita la prima
emergenza Covid-19 ne abbiamo chiesto con forza la riapertura.
Allo stesso tempo abbiamo invocato la riorganizzazione dei servizi dei due Presidi Ospedalieri.
Lo abbiamo fatto con comunicati, lettere all’Assessore Regionale e con una nostra mozione approvata
dal Consiglio Comunale di Narni, con il voto contrario delle forze politiche del centrodestra, con la
quale si chiedeva alla Regione ed alla Usl Umbria 2:
1) la immediata riapertura del Punto di Primo Soccorso dell’Ospedale di Narni;
2) l’applicazione del Piano di Riorganizzazione attività Presidi Ospedalieri di Narni / Amelia
così come sottoposto ai Comuni di Narni ed Amelia ed alle due strutture ospedaliere,
accompagnato da un preciso crono programma;
3) l’illustrazione delle tempistiche di realizzazione del nuovo ospedale comprensoriale di Narni
Amelia.
Nel frattempo, rassicurazioni del commissario straordinario Dr. Massimo De Fino e dell’Assessore
Regionale alla Sanità Coletto, poi finalmente un importante piano di riorganizzazione completamente
disatteso.
Parole smentite dai fatti.
Non ci si venga a dire che è colpa dell’emergenza covid.
Sono ormai evidenti i gravi limiti dell’amministrazione regionale nella politica sanitaria.
Certamente il modello veneto tanto caro all’Assessore Coletto non è stato esportato a Narni”.