NARNI – Federico Guglielmo IV di Prussia, a Narni il 17 dicembre 1828, parla del ponte di Augusto e delle sue precarie condizioni. L’imperatore di Prussia, era un appassionato di arte e durante il suo Grand Tour venne a visitare nel 1828 la valle del fiume Nera, e volle vedere anche il ponte di Augusto a Narni, dipinto da poco dal Corot. Da buon prussiano notò lo stato precario dei ponti sul Nera e scrisse una lettera al papa, segnalando lo stato di degrado degli stessi.
Oltre ai legati apostolici, le richieste provengono anche da parte di verificatori degli scavi, ispettori di monumenti, governatori e addirittura dalla Segreteria di Stato. Il 17 dicembre 1828, dalle stanze del Vaticano, giunge infatti la richiesta al camerlengo di verificare la condizione del ponte di Augusto presso Narni, segnalato in stato di degrado dal principe ereditario di Prussia, il futuro Federico Guglielmo IV, che si era recato a visitarne i resti. Così, anziché rimettersi al parere della Commissione Ausiliaria di Spoleto, si richiede l’intervento di Valadier e Belli per l’esame del ponte e la valutazione dei lavori necessari per renderlo accessibile, intimando il delegato apostolico di non «emettere alcuna definitiva deliberazione sul restauro dell’antico ponte» prima delle sopracitate verifiche.
Tale segnalazione fece scaturire anche i progetti del responsabile dei ponti e delle strade della provincia di Perugia l’ing. Giuseppe Riccardi , che fece due ipotesi ricostruttive del vecchio ponte di Augusto una nel 1828 e la seconda nel 1837, senza però ottenere successivi sviluppi.
Tale fatto viene riportato anche all’archivio di stato di Roma. Riferimenti 36 ASR, Camerlengato, II, tit. IV, b. 194, fasc. 960, anche per la successiva citazione.
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Giuseppe Fortunati