NARNI – Arrivano novità sulla vicenda della chiusura degli ospedali di Narni e Amelia per emergenza covid. E’ di poche ore fa infatti una nuova lettera del commissarioUsl Andrea De Fino ai sindaci nella quale specifica cosa si intende per Rsa, affermando che si tratterà di poche persone e per poco tempo. De Fino nella lettera si scusa con i sindaci per alcune cose inserite nella mail di ieri.
Una comunicazione che ha indotto il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, a rispondere. De Rebotti in sostanza dice di apprezzare le scuse di De Fino ma ribadisce la sua contrarietà allo spostamento degli anestesisti e delle altre professionalità all’ospedale covid di Spoleto.
La lettera di De Fino – “Egregi Sindaci, come prima cosa chiedo scusa se probabilmente non sono stato chiaro nella precedente nota (del 6 novembre ndr), ma l’aggravarsi degli eventi – siamo passati da 400 a oltre 700 positivi Covid al giorno in meno di 48 ore – e la necessità di dare una risposta assistenziale immediata in presenza di questo nuovo preoccupante scenario, mi hanno portato a scelte decisionali che nessuno, me compreso, avrebbe voluto compiere.
Chi come Voi ha a disposizione il dato epidemiologico dell’andamento dei contagi sia attraverso la dashboard regionale che il bollettino dell’azienda sanitaria e partecipa all’Unità di Crisi Prefettizia, ha piena contezza della criticità della situazione che ci chiama ad assumerci responsabilità e compiere scelte dolorose e difficili. Il nostro compito, prima ancora morale che istituzionale, è quello di salvare le vite umane e non possiamo ignorare o sottovalutare la gravità del momento.
Inutile dire che il numero di posti letto, di ricoveri e di contagiati ha superato di gran lunga, quasi il doppio, il numero massimo raggiunto nella prima fase della pandemia. Non da oggi gli ospedali di Narni e Amelia, anche in ambito chirurgico, svolgono attività programmate e non di emergenza urgenza. Si tratta quindi di prestazioni differibili che, nella nostra regione, con nota del direttore regionale alla Sanità e al Welfare Claudio Dario, sono state sospese fino al 14 novembre. Ciò non toglie che la scelta di integrare temporaneamente il personale di Narni Amelia con quello di Spoleto al fine di raggiungere l’obiettivo, a brevissimo termine, di aumentare i posti letto di terapia intensiva e di terapia subintensiva sia stata dettata dalla situazione di forte criticità. Al fine di ridurre il carico assistenziale Covid dell’Azienda Ospedaliera di Terni, la Usl Umbria 2 si intende aprire in brevissimo tempo una Rsa Covid nel polo geriatrico Le Grazie, ove già ci sono otto ospiti positivi. Si prevede di trasferire i nove ospiti non Covid a Cascia, Trevi e, al massimo tre pazienti, a Narni o Amelia, in attesa della loro dimissione.
Non si tratta quindi di trasformare gli ospedali di Narni e di Amelia in Rsa ma soltanto di ospitare tre pazienti per qualche giorno. Le attività riabilitative, la dialisi, i servizi ambulatoriali ecc. non subiranno modifiche o interruzioni mentre le prestazioni chirurgiche riprenderanno nel momento in cui avremo il personale da dedicare a Spoleto, basti vedere tutti gli avvisi che sono sul portale di questa Usl per essere più tranquilli. Già dalla prossima settimana avremo a disposizione giovani medici laureati contrattualizzati, nuovi infermieri con l’avviso per l’assunzione a tempo determinato indetto, su scala regionale, dall’Azienda Ospedaliera di Terni e nuovi operatori socio sanitari con la pubblicazione della graduatoria dell’avviso espletato dall’Azienda Usl Umbria 2.
Nel contempo al fine di mantenere le attività inderogabili dei presidi di Narni Amelia, ed in particolare quelle di terapia oncologica, dopo un incontro svolto in data odierna con il dottor Bronzetti e con i dottori Amici e Guerrieri, gli anestesisti chiamati a fornire supporto ai colleghi di Spoleto, si è concordato di assicurare un monte ore di 12 ore per un turno di servizio antimeridiano presso il presidio di Narni. Il tutto con l’auspicio che non venga meno il confronto proficuo e il dialogo che hanno sin qui caratterizzato le relazioni tra l’Azienda Usl Umbria 2 ed i Comuni di Narni e Amelia.”
La replica di De Rebotti – “Ringrazio il commissario Usl Umbria 2 De Fino che apre la sua comunicazione scusandosi e le scuse sono accettate ovviamente. Cose da gentiluomini, lontane, sconosciute a coloro che hanno dipinto con parole volgari ed offensive le obiezioni e le proposte che mi sono permesso di avanzare mettendo in discussione la scelta intrapresa di destinare ad altre funzioni parte del personale ospedaliero del territorio di fatto fermando le attività ospedaliere. È una questione di stile che non tutti sono in grado di interpretare.
Apprezzo lo sforzo nel ridimensionamento della scelta che evidentemente, e al di là delle parole crasse, qualcun altro ed in maniera inconfessabile ha ritenuto di dover adoperarsi a modificare. Se si garantiscono i servizi, se non ci sarà (come si evince invece dalla mail di ieri) una riconversione delle strutture ospedaliere in Rsa, perché questo è scritto, non facendo riferimenti quantitativi (i tre pazienti Rsa) ma solo qualitativi, se si assicura che ciò non avverrà in futuro e nel caso si adotteranno scelte tipo quelle che ho suggerito (impegnare strutture ricettive sotto utilizzate o non utilizzate), se si scommette sulla funzione ordinaria dei nostri presidi ospedalieri a servizio del territorio (ricordo le tre sale operatorie disponibili), se si riapre la funzione di punto di primo soccorso chiuso a marzo, se in definitiva si ascoltano le preoccupazioni della comunità e di chi la rappresenta, lo ritengo un primo passo.
Parlo e prendo posizione raramente, quando lo faccio è perché è necessario nel contenuto e nella forma. Aggiungo invece che la presenza dell’anestesista solo “di guardia” (12 ore sulle 36 settimanali ad unità di personale come modificato rispetto alla scelta di un impiego totale) permetterà di recuperare alcuni servizi ambulatoriali, oncologici o diagnostici, ma interromperà l’attività del polo chirurgico dell’ospedale di Narni anche al di là ed oltre la direttiva della Regione di ieri, bloccando di fatto definitivamente la programmazione degli interventi.
Ribadisco che c’erano e ci sono alternative per dare risposte anche in maniera più stabile ai pazienti Rsa piuttosto che utilizzare in parte o in tutto una struttura ospedaliera. Pensare o sostenere che l’emergenza e le questioni che si stanno affrontando durino qualche giorno o settimana è distante dalla realtà. Per questo al tema degli ospiti delle Rsa andrebbe data una soluzione definitiva e continuativa. Ho utilizzato la metafora dell’albero rinsecchito che non riesce a rigenerare, sfrondandolo, un altro albero. Questa è la situazione in cui ci troviamo, in cui il contributo che potrà dare il personale del nostro ospedale sarà pressoché nullo per il rafforzamento del presidio spoletino a cui fa riferimento il commissario.
Ribadisco quindi la necessità di ripensare la scelta presa ancora più in profondità in modo da trovare un sostegno oggettivo ed efficace al rafforzamento del polo covid di Spoleto, mantenendo nelle nostre strutture le professionalità decisive nel poter garantire continuità assistenziale e di servizio ai cittadini. Continuerò a sostenere questa posizione confidando in un supplemento di riflessione delle istituzioni regionali. Darà fastidio a qualcuno ma dei fastidi altrui da tempo non mi interesso”.
Gianni Danile (Lega): “Solo strumentalizzazioni” – “Rimaniamo basiti dall’ennesima strumentalizzazione della sinistra giallorossa, che anche in questo caso non perde l’occasione per lucrare sulla salute degli umbri. Asserire in maniera perentoria, come fa il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, che gli ospedali di Narni e Amelia, chiuderanno, è falso, tendenzioso e mette in allarme immotivatamente migliaia di cittadini. In un momento come questo, non c’è assolutamente bisogno di chi crea panico o scompiglio nelle nostre vite, già provate duramente dall’emergenza covid.
Gli ospedali di Narni ed Amelia, come stanno facendo e faranno, altri presidi della nostra regione e moltissimi altri, in tutta Italia, in questi mesi di pandemia, svolgeranno una funzione specifica. L’Assessore Regionale alla Sanità, Luca Coletto ha sottolineato la natura temporanea e straordinaria del provvedimento, strettamente legato alla fase emergenziale e destinato quindi a cessare con la fine dell’emergenza stessa, al termine della quale verranno ripristinati in toto i servizi dei presidi ospedalieri. Nessun nosocomio quindi verrà chiuso, e questo viene chiaramente spiegato anche nella lettera che il commissario della Asl, Di Fino, ha inviato ai sindaci. Stante la richiesta di anestesisti per le rianimazioni di Spoleto, sarà interrotta temporaneamente, soltanto l’attività chirurgica che, però, appena la situazione sanitaria tornerà nella norma, verrà ripristinata regolarmente.
Questo terribile virus ci sta chiedendo enormi sacrifici ed ognuno di noi, deve fare la sua parte, dopo Terni, Perugia, Spoleto, Foligno, Pantalla e Città di Castello, anche la comunità narnese e quella amerina, daranno il loro contributo, con personale sanitario altamente qualificato e specializzato, che verrà impiegato, per salvare vite, dove c’è più bisogno, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse disponibili. Ciò è accaduto anche nel corso della prima ondata (marzo-aprile), quando alcune nostre eccellenze, momentaneamente trasferite all’ospedale diTerni, in estate sono state prontamente ricollocate da dove erano venute.
A causa della seconda ondata della pandemia, che si sta rivelando per l’Umbria molto più critica della prima, la programmazione ed il piano di riorganizzazione, che erano stati presentati nel corso della visita dell’assessore Coletto a Narni e Amelia, hanno subito inevitabilmente uno slittamento. Ricordo a chi cerca di fare mala informazione, speculando sui malati, che se il commissario Arcuri, avesse adempiuto tempestivamente all’impegno assunto dal Governo con il Decreto Rilancio e avesse ampliato il numero di posti di terapia intensiva, invece di aspettare fino al 12 ottobre, giorno della scadenza dei bandi, probabilmente tutto questo non sarebbe stato necessario.
Vorrei rammentare, a chi in maniera becera fa finta di dimenticare, che in passato, dalle amministrazioni di sinistra siamo stati abituati a ben altri contraccolpi, autrici di un progressivo depauperamento del presidio narnese (chiusura del punto nascita, perdita di eccellenze in ortopedia e mancata realizzazione di un pronto soccorso, quando invece c’erano possibilità e risorse) hanno contribuito in modo determinante ad un netto impoverimento dell’offerta sanitaria, e al suo progressivo smantellamento. Questa alzata di scudi da parte del primo cittadino di Narni, rappresentante del partito che ha portato alla rovina la sanità umbra, appare non credibile, strumentale e faziosa. I cittadini narnesi ed amerini, possono stare tranquilli, nessuno gli toglierà il diritto alla salute e a cure dignitose, nel loro territorio.”