NARNI – Tutti per Narni ha presentato una mozione per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Ecco il testo. “La situazione attuale di prolungato ritardo nell’eliminare molte barriere architettoniche presenti nel territorio comunale, in edifici pubblici e privati. Tutto questo nonostante sia vigente da oltre 30anni una normativa di legge (l.41/1986) nazionale ed internazionale e convenzioni Onu che regolano tale materie. La regione Umbria ha aderito con decreti ad oc, per incidere direttamente con vari strumenti sulle condizioni di vita dei diversamente abili.
A tutt’oggi sulla base dei pochi documenti ufficiali disponibili lo stato dell’arte appare del tutto insoddisfacente addirittura irritante in base ai bisogni minimi di mobilità e d’accesso a luoghi pubblici e privati da parte delle persone diversamente abili.
Si richiamano gli obblighi in capo al sindaco per l’elaborazione di un piano strutturale per l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti nel nostro territorio recanti tali piani:
1 Gli interventi per l’eliminazione delle suddette barriere architettoniche negli edifici pubblici già esistenti e dei nuovi sin dalla loro progettazione.
2 Sia la raccolta delle domande di finanziamento avanzate dai privati, per le quali, lo Stato ha avanzato dei fondi, che negli ultimi tre anni,ammontano per la sola Umbria 4,9 ml di euro (atto del consiglio regionale 155/2018assessore Chianella)
Sottolineato che in caso di inadempienza dei Sindaci è previsto l’obbligo per la regione di nominare un commissario ad acta sono intervenute delle condanne penali per omissioni di atto di ufficio.
Chiediamo al Sindaco ed alla Giunta tutta di redigere e adottare nei termini di massimo 6mesi,il piano di eliminazione delle barriera architettoniche pubbliche
Di immettere capitali di spesa da stanziare nel bilancio preventivo annuale 2020 e nei successivi pluriennali.
Venga dato contezza dell’utilizzo degli eventuali fondi che la regione può avere assegnato anche a ristoro delle somme autonomamente anticipate dal comune negli ultimi anni e dei relativi interventi.
Si dia adeguato risalto e pubblicità alla obbligatorietà della normativa vigente che ha come obbiettivo la realizzazione di edifici prodotti ed ambienti a tutti e quindi fruibili.
Noi crediamo che una società si possa definire civile quando al centro mette i bisogni dei più deboli e disagiati”.