Imu e Irpef, approvata questa mattina dal Consiglio comunale di Terni la determinazione delle aliquote. In entrambi i casi sono state determinate nella misura massima possibile, in considerazione dello stato di dissesto economico in cui l’Ente si trova dal 2018 dopo la gestione della Giunta dell’ex sindaco Di Girolamo del Partito Democratico.
Nel dettaglio. Il consiglio comunale di Terni ha approvato nella mattinata di oggi, con 19 voti favorevoli e 8 contrari, la determinazione delle aliquote Imu per l’esercizio 2022, in vista dell’approvazione del bilancio di previsione 2022 dell’Ente.
In ottemperanza a quanto previsto dal testo unico degli enti locali in caso di enti dissestati, le aliquote Imu sono state riconfermate nella misura massima consentita 0.08 per cento, (inclusa la maggiorazione dello 0,06 per cento prevista dalla Legge 160/2019), così come stabilite nel 2018 dall’allora commissario straordinario con delibera non revocabile ed efficace per cinque anni dalla data di approvazione dell’ipotesi di bilancio riequilibrato.
La deliberazione approvata stabilisce inoltre che:
– l’unità immobiliare di proprietà di anziani o disabili con residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, viene considerata comunque abitazione principale a condizione che la stessa non risulti locata. Tale agevolazione può essere applicata ad un’unica unità immobiliare;
– l’aliquota da applicare per una sola unità immobiliare a uso abitativo, non locata o data in comodato d’uso, posseduta in Italia a titolo di proprietà o usufrutto da soggetti non residenti nel territorio dello Stato che siano titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia, residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall’Italia è pari all’1,06 per cento.
Il gettito IMU stimato per l’anno 2022 è di 22.200.000 euro, a fronte di un incassato di 21.609.619 euro nel 2021.
Queste le aliquote modulate in base alla tipologia di immobile
Approvata inoltre, con 18 voti favorevoli e 9 contrari, la determinazione dell’addizionale comunale Irpef per l’esercizio 2022.
La Legge di Bilancio 2022 è intervenuta rideterminando le aliquote legali e gli scaglioni di reddito Irpef imponendo ai comuni di conformarsi alla nuova articolazione dell’imposta.
Il Consiglio comunale ha confermato, tuttavia, anche per quest’anno l’aliquota unica dell’addizionale comunale già in vigore dal 2018 quando, per effetto del dissesto finanziario dell’Ente, era stata obbligatoriamente innalzata dal commissario straordinario alla misura massima consentita con un provvedimento non revocabile ed efficace per cinque anni che rende non necessaria la rimodulazione in base ai nuovi scaglioni di reddito. Confermata anche la soglia di esenzione dal pagamento dell’addizionale, fissata nel 2016 a 12.500 euro.
Lo stanziamento relativo all’imposta sarà riportato nel bilancio di previsione 2022-2024 per un gettito stimato lordo dell’addizionale comunale Irpef pari a €. 10.200.000 euro.
L’imposta sul reddito delle persone fisiche si compone di un’aliquota di compartecipazione, stabilita con decreto del ministero delle Finanze ogni anno ed uguale per tutti i comuni, e un’aliquota variabile, stabilita dal Comune nella misura massima di 0,8 punti percentuali.
La rimodulazione operata dalla legge di Bilancio 2022 riduce le aliquote legali da cinque a quattro, mantenendo inalterati i livelli delle aliquote minima (23%) e massima (43%), eliminando l’aliquota del 41%, e diminuendo di due punti quella relativa al secondo scaglione (da 27 a 25%) e di tre punti l’aliquota del terzo scaglione, il cui limite superiore scende da 55.000 a 50.000 euro, come riportato a questo link.