TERNI – “Qui rischiamo i fare la fine di Battipglia”. Lo pensano, e lo temono, sindacati e lavoratori i Treofan riferendosi al triste epilogo della consorella campana chiusa di recente senza appello. “Siamo fortemente preoccupati – dicono i sindacati e i lavoratori – che si possa verificare lo stesso scenario che ha coinvolto il sito di Battaglia, ridimensionamento prima e chiusura poi.
Chiediamo – aggiungono così – a tutte le istituzioni, governo, comune e Regione Umbria alla quale è stata presentata una richiesta d’incontro alla nuova giunta regionale appena insediata di inserire subito in agenda un confronto sulla vertenza Treofan ricordandogli che il sito di Terni opera in un area di crisi complessa”.
Ma cosa è che ha fatto accelerare la vicenda ed innalzare il livello di preoccupazione. La Uiltec lo piega così: “La nuova proprietà in sede ministeriale dopo la chiusura del sito di Battipaglia aveva comunicato al capo di gabinetto ing. Sorial, alle OOSS nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil e alla presenza delle regioni Umbria, Campania e Puglia, un piano industriale dove prevedeva per Terni un organico di 151 risorse e un piano d’investimento triennale di 1,5 ML di euro, piano completamente disatteso.
Il passare del tempo e soprattutto il silenzio di Jindal hanno contribuito ad aumentare le nostre preoccupazioni per la tenuta del sito di Terni. Inoltre il prodotto di punta dello stabilimento di Terni da gennaio sarà commercializzato sul mercato con il marchio Jindal non più Treofan e potrà essere prodotto anche negli altri stabilimenti europei (Brindisi Virton Germania) con impianti tecnologicamente più innovativi”.